sabato 27 agosto 2011

PREMIER LEAGUE
I dolori del (non più) giovane Arsène
Arsène Wenger ha vissuto periodi di gioia e turbamento sulla panchina dei Gunners, ma mai la sua posizione era stata messa in questione come quest'estate

'Che faccio? Metto Chamakh?'
-  'Ora basta, se ne deve andare'. 'Wenger lost it' - letteralmente 'è impazzito'. O ancora 'Ha chiesto Cahill al Bolton e cosa gli ha offerto? Dei buoni-sconto per fare la spesa da Tesco?'. Sui forum dei tifosi dell'Arsenal le critiche e gli sberleffi si sprecano. Arsène Wenger è un uomo braccato. E ai tifosi non basterà la vittoria ultra-super-importante di mercoledì al Friuli, se prima della fatidica data del 31 agosto non saranno arrivati 2-3 rinforzi per potere competere con le prime in Premier League.

Alla fine della scorsa stagione, con l'Arsenal crollato miseramente in vista del traguardo come da 6 anni a questa parte, in molti aspettavano al varco il tecnico alsaziano nella transfer-window estiva. Doveva riuscire a convincere i suoi migliori giocatori che anche all'Emirates si poteva vincere e non solo giocare bene. Avrebbe dovuto farlo rafforzando la squadra ma oggi, 26 agosto, l'Arsenal è - se possibile - più scarso di quanto era lo scorso mese di maggio al termine del campionato. Fabregas e Nasri hanno cercato gloria altrove e c'è stato un solo acquisto di peso, l'ivoriano Gervinho. Gli altri - Campbell (no, non c'è stato un ritorno di fiamma per Sol, ndr), Jenkinson, Chamberlain sono sicuramente dei giovani interessanti ma non possono sostituire i giocatori di classe e di esperienza che un campionato come la Premier richiede. E qui casca Wenger.

Al raduno dei Gunners il francese aveva detto: 'Non cederemo Nasri e Fabregas: significherebbe rinunciare alle nostre ambizioni'. Ebbene, li ha ceduti. E perdippiù sono ancora a libro paga dei Gunners giocatori già dimostratisi non all'altezza come il portiere-barzelletta Almunia, l'irritante Arshavin, lo spaesato Bendtner, il goffo Squillaci.

Alla presentazione della proibitiva trasferta di Manchester, Wenger ha detto che vorrebbe acquistare 3 giocatori prima della chisura del mercato, ma che lo farà solo se li riterrà migliori di quelli che ha. Non dovrebbe essere proibitivo trovare un centrale più affidabile di Koscielny e Djourou. Certo è che se si offrono al Bolton 6 milioni di sterline per un giocatore - Gary Cahill - per cui ne chiedono 17 tutto diventa difficile. Non dovrebbe essere proibitivo nemmeno trovare un terzino sinistro che passa meno tempo dal medico che non in campo come Gibbs. E nemmeno un attaccante meno inutile di Chamakh. Eppure gli acquisti non arrivano e la piazza è in subbuglio.

Dietro questo immobilismo dell'Arsenal si stanno facendo ipotesi e congetture. Si parla di un Wenger in lotta con il cda dei Gunners sulla questione degli stipendi dei calciatori. Per Le Prof, l'Arsenal non potrebbe competere con le altre big del calcio inglese se non alza il suo monte-stipendi. I dirigenti non sarebbero dello stesso avviso, poiché così lieviterebbero i costi. Chissà quanto c'è di vero dietro tutto ciò. Un fatto è certo: un altro eventuale fallimento quest'anno potrebbe causare l'impensabile: l'addio di Arsène Wenger dopo 15 anni alla guida di una squadra che ormai è identificabile con il suo marchio.