venerdì 27 aprile 2012

Perché ci sfugge l'essenza Special di Mou

L'insostenibile pesantezza dell'essere Special
- Lo abbiamo visto in ginocchio, finalmente, e per molti è stata una gioia. Per altri, quelli che hanno gioito con lui nei suoi due anni italiani, una delusione. Ma nessuno potrà mai capire in cosa Jose Mourinho da Setubal è così Special, perché è l'unico allenatore al mondo che va dove lo porta l'avventura -se non il portafogli -, come e quando vuole.

Mou è clown da circo mediatico, battutista da cabaret, provocatore da saloon. Ha sublimato la squallida arte di mettere pressione ad arbitri e avversari, inveendo contro qualsiasi cosa che va contro la sua squadra, il suo gruppo, i suoi calciatori. Ma tutto questo è materia buona per riempire i giornali, fare chiacchiera. Fastidioso frastuono in un mondo di notizie sportive - che notizie non sono più -, 24 for 7.

Per capire veramente Mourinho bisogna essere allenati da lui, martellati nella testa e nel cuore da uno il cui vero soprannome dovrebbe essere Mr. Motivator. Se Wenger costruisce giocatori da zero e Ferguson costruisce uomini, Mourinho agisce più sui nervi, sulla psicologia dei suoi soldati. 'Morirei per lui', disse una volta Wesley Sneijder. 'Farei di tutto per il mio Condottiero', aggiunse Marco Materazzi. Mourinho non è un tattico di grandissimo livello. Al Chelsea impacchettava il centrocampo con 5 uomini, all'Inter levava due difensori per mettere due attaccanti ogniqualvolta si trovava sotto, e inseriva un difensore quando stava sopra (nel punteggio). Roba alla 'Baresi per Diaz' di trapattoniana memoria. Le sue squadre non giocano granchè bene ma sono le più scorbutiche, le più difficili da affrontare, le più forti.

Ma finché  non saremo allenati e motivati da lui continueremo a dividerci parrocchialmente tra pro e contro Mou, facendo prima di tutto il suo gioco, mentre lui lavora sui cervelli dei suoi per vincere la prossima battaglia.