mercoledì 30 novembre 2011

EUROPA
Governo tecnico anche per la Germania?
Angela Merkel incapace di guidare l'Europa nella crisi: e se i tecnocrati governassero anchea Berlino?

Eurobond? Nein, nein
 - Il governo tecnico, la 'democrazia sospesa', la legislatura di 'decantazione'. Parole che negli ultimi mesi abbiamo sentito più e più volte riferiti al nostro Paese. Ora che Berlusconi ha lasciato però, ci si chiede se anche gli altri leader europei possano, con un 'gesto di responsabilità', rendersi conto di quanto nocumento hanno arrecato all'Europa e decidano di farsi da parte. Prima fra tutti, Angela Merkel, la donna più potente del mondo e cancelliere della Germania.

Andata deserta la recente asta dei Bund tedeschi, peraltro considerati ormai meno affidabili anche dei titoli di stato inglesi, la Signora No dell'Europa si ritrova a fare i conti con un'economia che dà segni di rallentamento e con una cronica incapacità di agire a livello europeo. Questa empasse non le ha nemmeno consentito di ottenere vittorie nelle varie elezioni amministrative dove la Cdu è stata sempre massacrata dalle varie sinistre coalizzate e fustigata anche dagli alleati liberali. Insomma, la fraulein si rifiuta di lanciare un salvagente ai Pigs europei per timore di perdere consensi, ma, alle urne, il popolo tedesco la punisce comunque. Il suo no agli eurobond, a una comunitarizzazione delle decisioni e della crisi, stride con il passato europeista e illuminato di grandi cancellieri pro-europei come Helmut Kohl ed Helmut Schmidt. La Germania non rischierà mai il default, ma forse per impedire che l'Ue non si sgretoli, i tecnocrati servirebbero non solo a Roma ma anche a Berlino.

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