giovedì 15 settembre 2011

CALCIO
Gasperson come Radice, l'Inter dei destini incrociati
Tre sconfitte in 3 partite ufficiali per l'Inter di Gasperson. Ma in passato c'è chi è riuscito a fare peggio con Gigi Radice in panchina. E con il Trabzonspor sempre di mezzo.

L'Inter 1983-84 allenata da Gigi Radice
- L'Inter del condottiero Gasperson è naufragata ieri sera a San Siro contro i modesti turchi dal Trabzonspor, portando a 3 le sconfitte nelle 3 gare ufficiali della stagione. Gli interologhi più accaniti non avranno sicuramente mancato di notare come l'avvio a dir poco stentato di Gasperson ricordi quello ancora più drammatico della stagione 1983-84, quella in cui l'Inter si affidò alla guida di Gigi Radice, ex tecnico del Torino scudettato di Pulici e Graziani, di Zaccarelli e degli altri campioni, che, nel 1976, portarono il titolo sull'altra sponda della Mole.

Gigi Radice, antenato di Gasperson
Erano, quelli, tempi molto diversi con l'Italia in pieno boom-economico degli anni Ottanta e il Paese guidato dal decisionismo di Bettino Craxi, il primo socialista a essere nominato presidente del Consiglio nella storia. (Allora, non avevamo ancora inventato il termine 'premier' per riferirci a chi 'premier' non è). L'Inter, invece, era molto simile a quella di oggi. I problemi erano soprattutto a centrocampo, dove, allontanato Beccalossi, Radice riponeva le speranze per una stagione da protagonisti nel regista belga Ludo Coeck e nel nazionale tedesco Hansi Mueller, un panzer senza la grinta e il carattere normalmente esibito dai giocatori germanici.

L'avvio della stagione fu traumatico. Radice, ultima scelta del presidente Fraizzoli prima di cedere a Pellegrini, vide l'Inter uscire già ad agosto nel gironcino (ah, nostalgia!) di Coppa Italia. Allora non esistevano Supercoppe e nemmeno Nidi di Uccello a Pechino. Poi iniziò il campionato e fu un disastro. L'Inter cadde dapprima in casa contro la Samp del giovane Mancini e dei britannici Francis e Souness e poi venne presa a pallate a Roma contro la Lazio, soccombendo 3-0 sotto i colpi di Laudrup. Dopo un pareggio a reti inviolate alla terza in casa contro il Toro, l'Inter ci ricascò e perse 1-0 ad Ascoli. Dopo 4 giornate si trovava all'ultimo posto della classifica con un solo punto, la panchina di Radice traballante e il timore di una retrocessione sembrava più che fondato. Anche in coppa le cose non andarono meglio: dopo avere rimontato gli olandesi del Groningen, l'Inter si trovò di fronte nientepopodimenochè i turchi del Tranzonspor! Gli uomini di Radice persero di misura a Trebisonda ma rimontarono sul neutro di Cesena con reti di Altobelli su rigore e Collovati a 4' dalla fine. Radice salvò la panchina in una assolata domenica di ottobre, battendo il Napoli con gol del solito Altobelli, per poi superare a novembre il Milan nel derby per 2-0 con a segno anche Mueller.

L'Inter chiuse il campionato con un onorevole quarto posto, inanellando una serie di risultati utili che la portarono in zona Uefa, allontanando l'incubo della B. Anche oggi il quarto posto darebbe diritto a un posto Uefa, in Europa League per dirla tutta. E anche oggi come allora, non basterebbe a salvare la panchina dell'allenatore: Radice fu sostituito a fine anno da Ilario Castagner, Gasperson chissà. 

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