mercoledì 20 luglio 2011

POLITICA INGLESE
La battaglia d'Inghilterra di Ed e David
Dietro lo scandalo News Of The World, Cameron sta conducendo la lotta decisiva per la sopravvivenza del suo governo di coalizione. Il giovane Miliband, Robespierre anti-Murdoch, risale nei sondaggi

Cameron ai Comuni: sorry seems to be the hardest word
- Dopo la schiumosa audizione dei Murdoch e della Wade in Brooks, oggi ad essere audito dalla Camera dei Comuni è stato il Primo ministro in carica, David Cameron. Già, perché mai come in questo caldo mercoledì di luglio, il PMQs - il question-time televisivo ai Commons -, è sembrato tale e quale a un mini-processo politico, dove il premier doveva difendersi da molteplici accuse: avere assunto Coulson come direttore della comunicazione di Downing Street, avere sbagliato giudizio su di lui, essere il nuovo cocco di Murdoch dopo l'uscita di scena di Blair, avere stretto rapporti di amicizia con la Brooks e, infine, avere riempito il partito Tories di personaggi che usciranno da questa vicenda con le ossa rotte per entrare presumibilmente in prigione. Proprio un bel quadretto, e con un icing on the cake, la proverbiale ciliegina sulla torta: i bookmakers stanno quotando le sue dimissioni addirittura alla fine di questa settimana.

Dopo le scuse d'obbligo, Cameron ha affermato che col senno di poi non avrebbe assunto Coulson; che Murdoch ieri ha affermato che il premier a cui faceva più visita non era lui ma Gordon Brown e che anche nella comunicazione del Labour lavorano ex-uomini di News Corp. Sulla prima affermazione, c'è poco da stare tranquilli: un leader, un uomo che aspira a guidare la Nazione, non può permettersi errori di giudizio così grossolani. Tutti sapevano chi era Coulson, il quale è stato allontanato - o invitato a farsi da parte - nel momento in cui non era più possibile per lui continuare a stare al n.10 di Downing Street. Non solo Coulson non doveva essere assunto: doveva anche dimettersi molto prima di quanto non l'abbia fatto una volta assunto.

Murdoch: 'piglio deciso'?
Se il leader Tory combatte per la sopravvivenza del suo esecutivo e della sua carriera, nel partito Laburista si combatte una battaglia interna tra i Blairites vicini al tycoon australiano, i Brownites che vogliono vendetta, e il nuovo corso guidato da Ed Miliband, tutto spostato a sinistra nella ricerca di recuperare le working class delle grandi città. Alastair Campbell, spin-doctor di Blair ed ex giornalista del Mirror, non ha potuto fare a meno di togliersi qualche sassolino sulla scarpa su Twitter. E pure il biografo dell'ex premier inglese, John Rentoul, ora columnist dell'Independent on Sunday, ha twittato: 'quando il News of the World faceva campagna per mandare più gente in carcere non immaginavo volessero contribuirvi di persona'. Il legame Blair-Murdoch è sempre stato duro da digerire per i laburisti.

L'MP laburista Tom Watson: anti-Murdoch
Se con Brown i giornali di News Corp hanno cambiato sponda politica, a fare la voce da padrone ieri in Commissione è stato un altro laburista anti-Murdoch, l'MP Tom Watson a mettere alla corda il padrone del News of the World e suo figlio. Anni fa Watson fu costretto a dimettersi per uno scandalo finito sulle pagine del Sun. Ieri la sweet revenge: sono state le sue domande a irritare maggiormente i Murdoch e a provocare i loro silenzi più lunghi. ( Pazienza se una tv auto-definitasi 'indipendente' ha parlato di 'piglio deciso' del padroncino Rupert ). Il leader del partito, Miliband, ha incalzato il premier ai Comuni e sta risalendo nei sondaggi col suo atteggiamento di aperta ostilità nei confronti di News Corp, cui vuole negare l'acquisto della maggioranza delle azioni di BSkyB. In caso di crisi - tutt'altro che remoto - c'è da scommettere che ad agire da ago della bilancia sarà ancora Nick Clegg, il vice-premier leader dei LibDem. Aspettiamoci un ritorno in auge del soundbite più popolare alle elezioni del 2010: I agree with Nick.

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